Cucina Regionale: 10 piatti tipici dell’Alto Adige

Cucina Regionale: 10 piatti tipici dell’Alto Adige

Il Trentino Alto Adige, è una regione con una storia che interseca culture e tradizioni austriache, ungheresi e tedesche.  Ciò ha anche influenzato l’aspetto culinario, dando vita a piatti di origini e tradizioni diverse, facendo la differenza fra le altre regioni italiane. Ma, per queste unioni culturali e tradizionali differenti, non si riesce a capire, da dove provengano i piatti tipici della zona.

Conosciamo i 10 piatti tipici dell’Alto Adige

Come già abbiamo fatto ad esempio per i piatti tipici baresi anche la cucina dell’Alto Adige presenta varie golosità: noi abbiamo scelto 10 piatti tipici dell’Alto Adige spaziando dai primi ai secondi fino ai dolci per soddisfare le papille gustative di tutti.

I primi piatti:

 

  • Canederli: si tratta di un piatto trentino (gnocchi di pane) per eccellenza a base di pane raffermo, latte, uova, speck, prosciutto, formaggio e prezzemolo. Si possono servire con un buon brodo, un po’ di burro fuso o con il sugo di pomodoro. A questi abbinamenti classici, si accompagnano anche altre varianti: conditi con funghi porcini, con carne di vitello, con spinaci, funghi porcini o fegato di vitello ma esistono anche quelli dolci con le fragole. E’ una ricetta molto antica (si diffusero nel XII secolo) e sono una valida soluzione per riscaldare le fredde giornate invernali;
  • Spazle: è un piatto tipico a base di spinaci. Sono dei piccoli gnocchi di forma allungata e ricurvi che arrivano dalla Germania. Il termine “Spätzle” deriva dal dialetto svevo e significa “passerotti”: ciò deriva sia dalla forma che hanno ma anche perché, accompagnano piatti di cacciagione da piuma, sostituendo la presenza del pane sulla tavola. L’impasto è molto semplice da realizzarlo: farina, uova e acqua (anche latte o birra). Esiste anche una versione verde oltre quella bianca (tedesca) in cui si usano spinaci o bietole nell’impasto con un impasto di grano saraceno conditi con panna, burro o speck.

I secondi piatti:

 

  • Polenta: è un cibo del Nord Italia e viene preparata con farina gialla. La “Polenta di Storo” città a circa 50 Km da Trento, è comunque conosciuta dovunque: la sua bontà è un’esplosione di sapori per chi la degusta. Può essere cotta sia in modo classico ma anche in forno, o grigliata o ancora più buono se si prepara una torta salata aggiungendo carni rosse o con il ragù di cervo (piatto tipico dei ristoranti montagnoli);
  • Carne salada: si tratta di carpaccio di carne di  manzo (fesa) da cui si ricava un salume. Si toglie la parte grassa e viene marinato “a secco”, con pepe nero, sale ed aglio, per poi lasciarlo stagionare per un mese: questo dona alla carne un sapore speziato ma anche delicato. Lo si serve sia come carpaccio condito con olio e scaglie di grana ma  anche scottato e servito con fagioli lessi;
  • Speck: lo speck dell’Alto Adige è uno speck IGP quindi un salume pregiato. Ha origine italiane e nordeuropee… Non tutti sanno, che lo speck, è un prosciutto crudo che viene affumicato in base alla cucina del Nord Europa. Quello che viene dall’Alto Adige, è ottenuto dalla coscia posteriore del maiale: poi stagionato ed affumicato per dargli un gusto intenso ma delicato. Lo si vede sempre nei taglieri di aperitivi proprio per la bontà che rende…
  • Puzzone di Moena: si tratta di un formaggio dop molto pregiato prodotto a Moena (comune di Trento). Il nome deriva da un forte odore dovuto alla crosta dato che è sempre bagnata durante il periodo di stagionatura. Ma nonostante l’odore è una vera prelibatezza: infatti il suo nome ladino è “Spretz Tzaorì” che significa “formaggio saporito”. È un formaggio a pasta semicotta, ottenuto dal latte vaccino intero e stagionato da tre mesi a 150 giorni. La crosta è liscia ed unta ma la sua consistenza cambia a seconda della durata della stagionatura;
  • Formaggio di Malga: è conosciuto come “Il trentino di malga”. E’ uno dei più importanti marchi caseari della zona per identificare i formaggi di malga con il latte di alpeggio con stagionatura di almeno 9 mesi;
  • Brezel: è una specialità dell’Alta Atesina fatta in casa. Si tratta di un tipo di pane biscottato dorato con cui si formano tre cerchi intrecciati.

I piatti di dolci:

 

  • Zelten: si tratta di un dolce natalizio a base di pane di frutta a base di farina, uova, fichi secchi, burro, mandorle, uvetta, pinoli e noci. Il nome ha origini tedesche e deriva da “selten” che significa “a volte”, proprio perché si mangia solo in un determinato periodo dell’anno. Ci sono anche varie storie legate a questo tipo di dolce: alcune persone, raccontavano che, lo si preparava il 13 dicembre per la festività di Santa Lucia e poi lo si mangiava durante il periodo natalizio. Mentre altri, spiegano che le famiglie tutte riunite ne preparavano uno di grandi dimensioni per tutta la famiglia il 21 dicembre, che poi lo consumavano la notte di Natale ed altri più piccoli da regalare. Indipendentemente quale siano le origini e l’occasione in cui lo si prepara, lo Zelten, è il vero simbolo della festa del Natale: simbolo tramandato di famiglia in famiglia da generazioni;
  • Strudel: è un dolce di origine austriaca ma è diventato un dolce tipico del Trentino Alto Adige. L’ingrediente con cui viene preparato è la mela che, unita a uvetta, pinoli, noci, uvetta e cannella, racchiuso nella pasta sfoglia con una spolverata di zucchero a velo, dà vita ad un dolce molto gustoso. Le origini dello strudel sono turche: lo strudel è il moderno “baklava” dolce del XVII secolo, che i Turchi inventarono quando si stabilirono in Ungheria. In seguito, gli ungheresi, lo “reinventarono” nell’attuale strudel diventando il dolce più famoso della zona ed apprezzato da tutti…grandi e piccini.

Il “viaggio” fra i 10 piatti tipici dell’Alto Adige è terminato, ora non resta, che andare ad assaporare tutti questi piatti straordinari.

Angela Mattia

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