Cristiano Tomei: lo chef della cucina creativa italiana

Cristiano Tomei: lo chef della cucina creativa italiana

Cristiano Tomei è una figura molto conosciuta nel panorama gastronomico italiano e, per certi versi, l’essenza dello chef anticonformista. Nato a Viareggio nel 1974, la sua passione per la cucina nasce durante l’infanzia, quando inizia a cucinare per gioco insieme alla mamma. Il padre gioca un ruolo fondamentale nella sua formazione, portandolo in giro per ristoranti dove ha l’opportunità di incontrare Peppino Cantarelli, figura che diventerà uno dei suoi principali punti di riferimento e mentore culinario.

Dopo aver frequentato l’istituto nautico, la passione per il mare e i viaggi lo porta a esplorare nuovi luoghi e sapori, arricchendo il suo bagaglio di esperienze. È proprio durante questi viaggi che matura la consapevolezza del richiamo della cucina, che lo riporta a Viareggio dove, quasi per caso, decide di intraprendere l’avventura imprenditoriale che cambierà la sua vita.

L’evoluzione del Ristorante L’Imbuto

Nel 2002, a soli 27 anni, Cristiano Tomei inaugura L’Imbuto sulla spiaggia di Viareggio, iniziando un percorso che lo porterà a diventare uno dei maggiori esponenti della cucina creativa italiana. L’anno successivo, il ristorante si trasferisce nel centro di Viareggio, ma la vera svolta arriva nel 2012 quando lo chef coglie l’opportunità di trasferire la sua attività all’interno del Lucca Center of Contemporary Art, nel cuore del capoluogo toscano.

La scelta strategica porta grande visibilità al suo lavoro, culminando nel 2014 con l’ottenimento della stella Michelin, successivamente persa. Nello stesso anno, L’Imbuto trova la sua sede definitiva nel palazzo seicentesco Pfanner, sempre nel centro storico di Lucca, dove continua a operare ancora oggi. Il 2023 segna un tentativo di espansione con l’apertura del ristorante Corteccia nel cuore di Milano, esperienza che però si conclude nello stesso anno.

La filosofia culinaria e l’esperienza gastronomica

L’approccio culinario di Cristiano Tomei si distingue per essere ludico e coraggioso, partendo dalla tradizione per innovare e sperimentare con sapori e ingredienti. Il nome stesso del ristorante, L’Imbuto, racchiude la filosofia dello chef: rappresenta sia il cappello dei pazzi che l’aggeggio per travasare i liquidi, metaforicamente utilizzato per accogliere i clienti nel locale.

La caratteristica più distintiva del ristorante è l’assenza di un menù tradizionale. Gli ospiti possono scegliere esclusivamente il numero di portate che desiderano degustare “al buio”, comunicando solo eventuali allergie o cibi non graditi. È lo chef che si occupa di tutto il resto, proponendo una selezione sempre diversa di piatti che comprende sia creazioni iconiche del ristorante che nuove elaborazioni, strutturate in percorsi da 5, 7 o 9 tappe.

Le creazioni signature e l’innovazione in cucina

La cucina di Cristiano Tomei si caratterizza per essere audace e giocosa, rispettosa della tradizione ma aperta alla sperimentazione. Chef autodidatta, parte dai grandi classici della cucina toscana per farli rivivere in modo contemporaneo e innovativo, utilizzando tecniche moderne e sperimentali. La sua passione per la Toscana, regione ricca di tradizioni culinarie, lo porta a giocare con contrasti, temperature e sapori, creando piatti che sorprendono e stimolano la curiosità.

Tra le sue creazioni più emblematiche spicca la famosa Bistecca Primitiva, carne di manzo macinata servita cruda su un pezzo di corteccia di pino, da consumare rigorosamente con le mani. Altri piatti iconici includono i Ravioli al vapore ripieni di cavolo nero e fegatini in brodo di pollo, che uniscono due specialità della cucina toscana in uno scrigno di pasta simile a un gyoza giapponese, e la Triglia e polenta, ispirata a un piatto livornese e accompagnata da una polenta cotta nel brodo di scarti di triglie.

Oltre alla sua attività ristorativa, Tomei si dedica anche alla formazione, tenendo corsi di cucina per In Cibum e partecipando a numerosi programmi televisivi, diventando un volto noto del piccolo schermo attraverso trasmissioni come La Prova del Cuoco, MasterChef Magazine e Cuochi d’Italia, di cui è stato anche conduttore.

Andrea Alampi

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